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Avviso Pubblico - Determinazione n. G08009 del 20/06/2022

Centro Anti Violenza Fammi Rinascere • 19 settembre 2022

Contributo di libertà per le donne 

Approvazione Avviso Pubblico mediante procedura a sportello, relativo al "Contributo di libertà per le donne che hanno intrapreso il percorso di fuoriuscita dalla violenza presso i Centri antiviolenza, le Case rifugio e Case della semi autonomia, operanti sul territorio della Regione Lazio", ai sensi della Delibera di Giunta regionale n. 946 del 16 dicembre 2021 e impegno di spesa per l'importo di € 516.000,00 sul Capitolo U0000H41177 Es. Fin. 2022 in favore di Lazio Innova S.p.A. codice creditore 59621.


PREMESSA
La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e pervasivo che colpisce le donne di ogni origine, età e classe sociale; un fenomeno che la Regione Lazio ha deciso di contrastare sul piano culturale e sociale attraverso politiche e interventi rivolti all’autonomia delle donne che hanno subito violenza. Dopo la prima accoglienza e l’accompagnamento, arriva una fase altrettanto complessa, quella del reinserimento sociale. Una nuova casa, una nuova scuola per i figli, un nuovo lavoro, un nuovo mondo. Per facilitare nelle donne il percorso di fuoriuscita dalla violenza, è necessario attivare risorse economiche per contribuire al sostegno dell’autonomia economica, per renderle indipendenti rafforzare la loro identità personale e per promuovere politiche integrate. In tale ottica, il Contributo di libertà intende costituire un sostegno concreto nei confronti delle donne che hanno intrapreso un percorso finalizzato al raggiungimento dell’autonomia personale, sociale e lavorativa. La Convenzione di Istanbul sostiene: “Le Parti adottano le misure legislative, o di altro tipo, necessarie a garantire che le vittime abbiano accesso ai servizi destinati a facilitare il loro recupero. Tali misure includeranno, se necessario, dei servizi quali consulenze legali, un sostegno, un’assistenza finanziaria, alloggio, istruzione formazione e assistenza nella ricerca di un lavoro”;
La Regione Lazio, attraverso l’attuazione della l.r. n. 4/2014, promuove azioni e interventi per sostenere le donne nel percorso di riacquisizione dell’autostima, del valore personale e dell’autonomia al fine di una partecipazione attiva alla vita sociale; nel corso degli anni, la Regione Lazio ha rafforzato e allargato la rete dei servizi antiviolenza, fino agli attuali 32 Centri antiviolenza e 13 Case Rifugio, pienamente funzionanti, su tutto il territorio regionale.
Con la Deliberazione di Giunta regionale n. 684 del 20 novembre 2018, è stato rafforzato il percorso di fuoriuscita dalla violenza per sostenere l’autonomia delle donne con l’introduzione del Contributo di libertà.
Il Contributo di libertà è stato poi istituito e regolamentato con la Deliberazione di Giunta regionale n. 339 del 04 giugno 2019, al fine di sostenere il percorso di riacquisizione dell'autonomia delle donne seguite dai servizi antiviolenza.
In occasione della prima edizione del Contributo di libertà, 2020/2021, finanziato con le risorse del DPCM/2016 di euro 583.000,00 e con i fondi regionali, es. fin. 2019, di euro 167.000,00, hanno avuto accesso a questa misura 153 donne, seguite dai Centri antiviolenza, dalle Case Rifugio e dalle Case di Semiautonomia.
Con il DPCM del 17 dicembre 2020 è stato, altresì, istituito il “Reddito di libertà”, misura volta a favorire, attraverso il sostegno all’indipendenza economica, percorsi di autonomia, di emancipazione delle donne che hanno subito violenza in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, affidando all’INPS il compito di riconoscere ed erogare i contributi.
Con la Deliberazione di Giunta regionale n. 946 del 16 dicembre 2021 recante la Programmazione delle risorse provenienti dal "Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità" assegnate alla Regione Lazio con DPCM 13 novembre 2020 e il Cofinanziamento regionale es. fin. 2021” sono state finanziate le risorse di euro 516.000,00 per una seconda edizione del Contributo di libertà, che è oggetto del presente Avviso.
FINALITÀ DELL’INTERVENTO
Il Contributo di libertà è rivolto alle donne che hanno subìto violenza, segnalate dai Centri antiviolenza, dalle Case rifugio e dalle Case di semiautonomia operanti sul territorio della Regione Lazio, per un sostegno nella delicata fase di conquista dell’autonomia personale della donna, sola o con figli minori. Questa azione intende contribuire alle spese necessarie al percorso di autonomia.
Diverse donne si trovano, infatti, a dover ripartire da zero, dopo il percorso di violenza subìto. A seguito di una prima fase di messa in protezione, risulta fondamentale sostenere sia azioni di prevenzione per ridurre il rischio di rientro della donna presso la fonte di violenza, che sostenere azioni volte al recupero di autonomia psicologica, lavorativa e abitativa da parte della donna stessa e di ricostruzione di un clima sereno ed equilibrato a beneficio dei figli/delle figlie minori.
DESTINATARIE DEL CONTRIBUTO
La misura di riferimento consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 5.000,00 euro pro capite.
I/Le Legali rappresentanti possono presentare domanda per le donne residenti nella regione Lazio in possesso del seguente requisito:
· avere intrapreso o essere all’interno di un percorso di fuoriuscita dalla violenza, segnalate dal/dalla Legale rappresentante dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio e delle Case di semiautonomia, operanti sul territorio della Regione Lazio che ai sensi dell’Intesa Stato- Regioni del 27 novembre 2014, recepita dalla Regione Lazio con DGR n. 614/2016, siano in possesso dei requisiti previsti.
SPESE AMMISSIBILI AL CONTRIBUTO
Le spese ammissibili finalizzate al conseguimento degli obiettivi previsti per la concessione del
Contributo di libertà, sono le seguenti:
Spese abitative:
 canoni di affitto con regolare contratto
 spese condominiali
 spese per utenze (acqua, gas, elettricità)
 elettrodomestici di base, mobilio essenziale per la casa e biancheria (lenzuola, coperte, asciugamani)
Spese per la donna:
 farmaci e spese mediche
 formazione, istruzione e cultura
 spese per prodotti alimentari
Spese per figlie/figli minori:
 acquisto libri scolastici
 materiale didattico
 rette per mensa e doposcuola
 abbonamento mezzi pubblici
 attività sportive e ricreative
 farmaci e spese mediche (comprese le spese ortottiche e ortodontiche)
 Spese per vestiari


Per maggiori informazioni e per scaricare tutti gli allegati relativi alla presentazione della domanda visita il sito

https://www.regione.lazio.it/documenti/77740

Un gesto che può salvare una vita. Impariamo ad usarlo e a riconoscerlo.
Autore: Fammi Rinascere Centro Anti Violenza 19 settembre 2022
Con questo gesto, possiamo chiedere aiuto senza farci scoprire dal nostro aguzzino, anche quando siamo rinchiuse con lui dentro casa, avviando una semplice e tranquilla videochiamata ad una nostra parente, amica o amico. La Dottoressa Michaela Sevi, Sociologa e Assistente Sociale del Centro Anti Violenza Fammi Rinascere, ci spiega come comportarci in caso di richiesta di aiuto.
Osservatorio sulla violenza contro le donne n. 3/2022
Autore: Fammi Rinascere Centro Anti Violenza 19 settembre 2022
Con la pronuncia A.F. contro Italia (148/2019) del 20 giugno 2022 (in allegato la traduzione non ufficiale) il Comitato CEDAW ha ritenuto che lo Stato italiano abbia violato gli artt. 2, 3, 5 e 15 della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW)[1] nel caso di una donna che il giorno successivo all’aggressione dell’ex marito aveva denunciato di essere stata stuprata proprio dall’agente della polizia giudiziaria, C.C., incaricato delle indagini, che si era presentato nel suo appartamento adducendo falsamente di avere informazioni sul suo caso.
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